Commento al Vangelo del giorno: Lunedì 25 aprile 2022 – Sperimentare l’incontro col Crocifisso Risorto

Il Vangelo di oggi: Mc 16.15-2

predicare il vangelo

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Contemplo:

La speranza:
La speranza imprime alla fede e alla carità la spinta verso lo scopo, verso il loro fine. La spiegazione, e quindi la misura del valore del passato e del presente dell’uomo, è nel futuro.
Per questo motivo la realtà del mistero pasquale, anche se ha le sue radici nel passato e quindi nel tempo, e anche se irraggia i suoi effetti già nel presente, è collocata nel futuro per quanto riguarda la sua manifestazione e la pienezza dei suoi effetti. Essa viene raggiunta mediante la speranza.
Anche se l’oggetto di essa è al di là del tempo, il suo fondamento però è nel tempo ed è costituito dal fatto della risurrezione di Gesù. In questo senso essa è un dono, cioè un frutto ed un effetto della Pasqua.

Commento al Vangelo del giorno:

“…Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto…”

Nella festa di san Marco, l’invito che ci viene rivolto è ancora quello di dilatare lo sguardo e il cuore ad un orizzonte universale, a tutto il mondo. Nel suo vangelo Marco scrive che sotto la croce fu un centurione romano, un pagano, a proclamare Gesù Figlio di Dio. E’ questa confessione che siamo chiamati a rendere possibile per ogni uomo, in ogni luogo, in ogni tempo. I discepoli che hanno conosciuto la grazia di Dio manifestatasi in Cristo sono ora invitati a manifestarla ai loro fratelli. E’ significativo che la liturgia scelga oggi il salmo 88 nel quale prorompe gioioso l’inno del salmista: “Canterò senza fine le grazie del Signore, annunzierò la sua fedeltà nei secoli”. Quasi sempre, infatti, l’annuncio più efficace è trasmesso da chi nella propria carne ha sperimentato lo sconvolgente incontro col Crocifisso Risorto e non può non cantarlo con tutta la sua vita.