Il Vangelo di oggi: Lc 21,5-11
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Contemplo: Abbiamo bisogno di pentirci
Ciò che ci rende infelici è il peccato, che è il rifiuto dell’amore e la causa di ogni disarmonia con Dio e con il prossimo.
Il primo passo verso la guarigione del cuore consiste quindi nell’esaminare la nostra coscienza, entrando in dialogo con Dio. Egli infatti non agisce nella nostra vita finchè non ci pentiamo.
Tutti, nessuno escluso, abbiamo bisogno di pentirci, perché siamo tutti peccatori. Dobbiamo dunque chiederci: dov’è il mio cuore? Dove mi trovo rispetto all’amore? Per saperlo dobbiamo osservarci dal punto di vista di Dio, confrontandoci con la sua Parola.
La coscienza del peccato è impossibile senza un confronto assoluto, senza un testimone assoluto e solo Dio è la misura della nostra colpa, perché ci si sente peccatori solo al suo cospetto.
Commento al Vangelo del giorno:
Gesù sta concludendo il suo viaggio verso Gerusalemme, il suo cammino terreno.
Il messaggio per noi, oggi , è legato a l l ’ essenzialità dell’annunzio evangelico.
Il tempio di Gerusalemme è luogo sacro non perché costruito con pietre preziose o perché pieno di tesori inestimabili: è la presenza di Dio che lo rende tale.
Altrove Gesù ci insegna ad adorare Dio in spirito e verità, il che equivale ad un appello alla nostra coscienza per una conversione vera.
Quando faremo inabitare Cristo in noi e conformeremo la nostra vita a lui, allora il tempio del nostro corpo sarà santo, e sarà reso tale non per la preziosità degli abiti che indossiamo o per ciò che possediamo.
La vita di un uomo è un bene di un valore incommensurabile: aderendo alla sua volontà, l’uomo sarà degno di entrare nella glorificazione eterna finale.