Commento al Vangelo del giorno: Mercoledì 14 Dicembre – Isaia confonde le nostre certezze
Il Vangelo di oggi: Lc 7,19-23
Riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito
In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai
poveri è annunciata la buona notizia. E beato
è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Contemplo:
Può sembrarci strano: noi crediamo che il bene venga dal cielo e i guai dalla terra. Invece Isaia come spesso fa la parola di Dio, confonde le nostre certezze per farci capire che non siamo in grado di prevedere la logica di Dio, ma dobbiamo limitarci ad accoglierla.
Addirittura se i cieli stillano giustizia è la terra che produce la salvezza.
Il figlio di Dio si fa carne e non disdegna nulla della materia umana.
Anche noi quindi non dobbiamo fare troppo gli schizzinosi e credere di dover rivolgere gi occhi soltanto in alto.
Chi cammina guardando all’insù rischia di inciampare e di sbattere il naso. Soprattutto quando la terra gli si apre davanti e ciò che è giusto appare come germoglio forte di vita e di speranza.
Commento al Vangelo del giorno:
Sei tu che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?
E’ la domanda angosciata che il Battista pone, dal carcere, a Gesù attraverso i suoi discepoli ma forse è anche l’interrogativo che affiora sulle nostre labbra in alcune situazioni della vita o davanti alle sofferenze del mondo.
E’ il dubbio che ci assale davanti a ciò che è imprevedibile, non programmabile, senza immediate risposte.
E la risposta si fa attesa, chiede una fiducia e un affidamento incondizionati, un salto nella fede.
Gesù, colui che salva, vive con noi ogni evento e ci chiama a una fede purificata da ogni sicurezza umana, per intraprendere l’avventura intrepida della sequela da poveri, umili cercatori di senso e di verità, vivendo la sua dedizione incondizionata al Padre e ai fratelli.