Contemplare il mistero pasquale di Cristo
Settimana Santa 2015 – lunedi – «Ma Gesù taceva» (Mt 26,63)
Per pregare
Signore Gesù, vogliamo entrare con te e come te nel mistero di questi giorni santi in punta di piedi e con il cuore colmo di meraviglia per ogni tuo minimo gesto, per la tua più piccola parola, così pure vogliamo custodire ogni tuo sguardo e ogni tuo silenzio. Con Maria di Betania, con Maria di Magdala, con Maria tua madre desideriamo fasciare e baciare ogni tua ferità — del corpo e dell’anima — con l’attenzione amorosa del nostro cuore. Il tuo silenzio, che fa ribollire la collera del sommo sacerdote e sembra disarmare ancora di più Pilato, al quale infine non rispondesti più « neanche una parola» (Mt 27,14), diventi il nostro silenzio intessuto d’amore discepolare. Vogliamo imparare da te per vivere e morire come te. Kyrie eleison!
Per sperare
Come ricorda il Qoelet, c’è un tempo per parlare e un tempo per tacere. Contemplare il mistero pasquale di Cristo Signore significa per noi imparare la giusta alternanza tra la parola e il silenzio attraverso il necessario equilibrio del dono di sé. Non solo, significa pure apprendere a distinguere i tempi in cui cercare di spiegare noi stessi e cercare di capire gli altri. Discernere i momenti in cui non ci resta che lasciare la presa per dare a noi stessi e agli altri i tempi e i modi per rivelarsi in verità, senza troppe chiacchiere e senza inutili giustificazioni.