La Parola di Dio
Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: «0 Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo». Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: «0 Dio, abbi pietà di me peccatore». lo vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Le parole
“O Dio, abbi pietà di me peccatore!”. Queste semplici parole del pubblicano dovrebbero caratterizzare non solo il percorso di conversione quaresimale, ma l’intera nostra esistenza! Gesù non vuole gesti eclatanti, ma guarda al cuore, ai sentimenti ed alla nostra propensione al perdono. Accostiamoci alla preghiera quotidiana senza l’intima presunzione di essere “giusti”, ma col cuore contrito e l’animo disposto ad amare, coscienti che il nostro amore nei riguardi di Dio e dei fratelli non sarà mai sufficiente..