Del Signore è la terra e quanto contiene
Dio all’inizio non ha fatto uno ricco e un altro povero, né al momento della creazione ha donato a uno molti tesori e a un altro ha negato perfino la possibilità di trovarli, ma ha distribuito a tutti la stessa terra. Come mai, dunque, se la terra è un possesso comune, tu hai tanti e tanti ettari, mentre il tuo vicino non ha neppure un pugno di terra? Mi dirai: “E stato mio padre a lasciarmela”. E io ti dico: “E lui, da chi l’ha ricevuta?”. “Dai suoi antenati” … Non mi spingerò a esaminare ulteriormente la cosa. Ammettiamo pure che la ricchezza sia giusta, esente da rapina, che tu non abbia colpa delle azioni ingiuste grazie alle quali tuo padre si è arricchito: hai il frutto di rapine, ma non sei tu ad aver rubato. Ammettiamo pure che nemmeno tuo padre abbia rubato, ma che l’oro da lui posseduto gli provenisse dalla terra; ebbene, è forse per questo buona la ricchezza? Mi dirai: “No, ma non per questo è cattiva”. Non è cattiva se viene condivisa con chi ne ha bisogno, altrimenti è cattiva e insidiosa. Tu osserverai: “Finché non si fa il male, non si è cattivi, anche se non si compie il bene”. Ammettiamo che siano giuste le tue parole; ma non è forse un male possedere per sé soli i beni del Signore? Non è forse del Signore la terra, tutto quanto essa contiene (Sal 23 [24],1)? Se i nostri beni appartengono al Signore di tutti, sono possesso anche di quelli che lo servono insieme a noi, poiché ciò che è del Signore è comune a tutti … Per i beni comuni non si lotta mai, c’è sempre pace; mentre, non appena uno tenta di mettere le mani su qualcosa e di appropriarsene, scoppiano zuffe, quasi che la natura stessa si indigni a vederci contendere dove Dio ci unisce, e litigare fino a separarci, per tirare a noi i beni e dire: “Mio, tuo”! Il “tuo” e il “mio” sono fredde parole: qui scoppia il contrasto, qui sorgono le inimicizie. Dove invece questa distinzione non esiste, non si vedono sorgere né conflitti né rivalità … Come può essere buono chi possiede le ricchezze? Non è possibile. È buono se le condivide con gli altri; è buono quando non possiede; è buono quando fa dono agli altri. Fino a quando possiede ricchezze, non può essere buono.
Giovanni Crisostomo, Omelie sulla Prima lettera a Timoteo 12,4