Il Santo del giorno

Il Santo del giorno – 29 marzo – San Secondo d’Asti

San Secondo da AstiSan Secondo di Asti fu certamente uno fra i primi martiri in terra piemontese, ma non va confuso con altri due santi omonimi venerati nella medesima regione: San Secondo di Salussola, venerato anche a Torino e Ventimiglia, e San Secondo di Pinerolo, entrambi ritenuti dalla tradizione popolare soldati della Legione Tebea. Maggior mistero aleggia sull’esistenza terrena del veneratissimo santo astigiano, i cui “Atti” raccolti dai bollandisti in quattro codici lo ritraggono quale uomo profondamente religioso ed assai famoso in Asti, associandolo però a figure di dubbia storicità.
Secondo sarebbe venuto a contatto con il cristianesimo grazie a San Calogero di Brescia, cui era solito far visita in prigione.Udendo che era giunto ad Asti il prefetto Sapricio, inviato dall’imperatore Adriano al posto di Antiochio, Secondo si recò da lui per chiedergli per quale buon motivo Calogero fosse stato imprigionato. Gli fu data quale motivazione che egli insegnava al popolo il disprezzo per i beni materiali, soggiungendo di aver saputo che a Tortona vi era un cristiano di nome Marciano e di aver intenzione di raggiungerlo. Secondo volle accompagnare il prefetto e Calogerò predisse al santo che sarebbe stato battezzato a Tortona ed al suo ritorno ad Asti avrebbe subito il martirio. Anche Martiniano, vescovo di Tortona, gli predisse le stesse cose.
Secondo si trasferì poi a Milano, ove incontrò i Santi Faustino e Giovita. Faustino lo battezzò e lo comunicò, affidandogli anche una particola consacrata da portare a Marciano e Calogero, quale segno del suo avvenuto battesimo. Fatto ritorno a Tortona, Secondo andò a trovare Marciano in prigione e gli portò la comunione, chiedendogli anche di pregare per lui. Il giorno seguente Marciano fu chiamato a comparire dinnanzi a Sapricio, il quale gli ordinò di offrire sacrifici agli dei, ma il cristiano rifiutò e fu allora fatto decapitare fuori della città. Sapricio rimase sorpreso alla notizia che Secondo aveva dato sepoltura al corpo del martire e lo mandò a chiamare, ma questi non si presentò ritenendo il prefetto reo di sangue innocente. Avendo rifiutato per ben tre volte la convocazione, infine fu allora arrestato ed obbligato a comparire davanti all’autorità, ove non esitò a confermare di essere cristiano. Venne dunque torturato e rispedito in cella.
Il racconto viene poi condito da elementi fantastici, secondo i quali il giorno seguente Secondo era scomparso ma la cella era chiusa.Sapricio, sempre più infuriato, diede allora ordine di tornare ad Asti per vendicarsi su Calogero: qui come per miracolo ritrovarono anche Secondo rinchiuso in cella con l’amico. Entrambi rifiutarono per l’ennesima volta di sacrificare agl’idoli pagani: Calogero fu nuovamente imprigionato e solo in un secondo momento trovò il martirio presso Albenga sulla riviera ligure di ponente, mentre Secondo fu subito condotto fuori della città e decapitato. Correva l’anno 119 circa.
Secondo quanto riporta la nuova edizione del proprio piemontese del Messale Romano il tragico eccidio avvenne il 29 marzo del 119/120 ed infatti il Martyrologium Romanum pone la commemorazione di San Secondo al 30 marzo. Nella diocesi e nella città di Asti, che lo venerano quale loro patrono e ne custodiscono le reliquie, è però festeggiato solennemente il primo martedì di maggio.

   

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