Il Vangelo del giorno – Lunedì 17 Aprile
Gv 3,1-8 Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodè- mo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il ven- to soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Parola del Signore
Contemplo
Lo Spirito è “vento”, che affascina e percuote; è “soffio” che accarezza e conduce. Lo Spirito Santo è forza traboccante che viene da Dio e stabilisce la “comunicazione” tra il finito e l’Infinito; deriva dall’alto ma è come calamitato dal basso. Lo Spirito abita in noi, ma senza farci uscire da noi e sostituirci al nostro io, anzi facendoci essere ancora più noi stessi; è perdono in cui Dio si dà per così dire “a fondo perduto”. Lo Spirito apre il cuore del Dio trinitario al mondo degli uomini, fino a rendere possibile l’ingresso del Figlio nell’esilio dei peccatori. Per questo è dono che libera, amore che unisce, forza che rigenera dall’alto.
Commento al Vangelo di oggi
La mia vita produce questi frutti di amore, gio- ia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé? [….] Una persona che è in pace, che è gioiosa e che ama: con queste tre tracce si vede l’azione dello Spirito. Questo insegnamento dell’Apostolo pone una bella sfida anche alle nostre comunità. A volte, chi si accosta alla Chiesa ha l’impressione di trovarsi davanti a una fitta mole di comandi e precetti: ma no, questo non è la Chiesa! Questo può essere qualsiasi associazione. Ma in realtà non si può cogliere la bellezza della fede in Gesù Cristo partendo da troppi comandamenti e da una visione morale che, sviluppandosi in molti rivoli, può far dimenticare l’originaria fecondità dell’amore, nutrito di preghiera che dona la pace. Allo stesso modo la vita dello Spirito che si esprime nei Sacramenti non può essere soffocata da una burocrazia che impedisce di accedere alla grazia dello Spirito, autore della conversione del cuore [….]. Abbiamo dunque la grande responsabilità di annunciare Cristo crocifisso e risorto animati dal soffio dello Spirito d’amore. Perché è solo questo Amore che possiede la forza di attirare e cambiare il cuore dell’uomo.