IL VANGELO DEL GIORNO – lunedì 22 MAGGIO

Gv 16,29-33 Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Parola del Signore

Contemplo

Illumina, Signore, le mie notti, con la luce discreta della tua presenza. Non abbandonarmi nelle mie solitudini, quando tutto sembra crollare attorno a me. Lo sai anche tu, o mio Gesù, quanto sia terribile la solitudine, quando anche il Padre si è reso introvabile e tu ti sei sentito da lui abbandonato. Per questa tua terribile desolazione, vieni in aiuto ai miei deserti, non abbandonarmi quando mi sento abbandonato dagli altri. Tu che sei risorto, rendi feconda di vita la sensazione dell’inutilità e dell’abbandono. Per la tua santa agonia, per la tua gloriosa lotta contro il senso della disfatta, riempi i miei momenti terribili, le ore e i giorni di vuoto, perché io possa sperimentarti come il mio dolce salvatore!

Commento al Vangelo di oggi

Le parole di Gesù si avverano continuamente: la Chiesa, infatti, cammina verso il Cielo in mezzo alle persecuzioni e, nelle persecuzioni, sperimenta la mano potente di Gesù Salvatore. Così è accaduto anche durante la Rivoluzione Francese. La Rivoluzione Francese, anche se molti disonestamente non lo vogliono dire, è stata una ventata violenta di odio verso la Chiesa Cattolica e verso coloro che vivevano apertamente la fede cattolica. In nome della libertà venne tagliata la testa a chiunque avesse osato pensare diversamente da come pensavano i rivoluzionari. Subito in Francia vennero chiusi tutti i conventi e tutti i monasteri di clausura perché ritenuti inutili e, soprattutto, perché ritenuti luoghi di schiavitù. Evidentemente non era vero: era soltanto un pretesto. Non servì a nulla affermare: “Ma noi siamo qui liberamente! Noi viviamo e ci manteniamo con il lavoro delle nostre mani”. La bontà è più forte dell’odio. Non solo. La fede permette di attraversare il buio di qualsiasi cattiveria con la certezza che, dall’altra parte, le mani di Dio ci raccolgono e ci introducono nella festa del Cielo, dove Maria brilla come una regina di straordinaria bellezza. Oggi più che mai è necessario prendere ispirazione dall’esempio dei martiri: il nostro tempo infatti richiede eroismo. Ma un pensiero ci illumina ed è questo: l’ultima parola non la dicono gli uomini, ma la dice Dio. E, per i buoni, l’ultima parola di Dio è il Paradiso dove Maria ci attende per intro￾durci nell’unica vera festa: la festa dei redenti dal Sangue Santissimo di Gesù. Questo è certo!

(Card. Angelo Comastri)