Vangelo di oggi

Il Vangelo del giorno – Lunedì 27 novembre

Vangelo di Luca 21, 1-4

Vide una vedova povera, che gettava due monetine.

Quello che conta al cospetto di Dio non è la quantità di ciò che si offre, ma lo spirito, e il sacrificio reale che esso comporta. La povertà per Dio è ricchezza, e il poco che si dà è valutato molto.
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere». Il tesoro più grande non è quello che accumuli ma quello che custodisci nel cuore.

Contemplo:

Il grido silenzioso del creato

Ma forse, queste parole, non sono scolpite nell’intero creato? Tutto invoca e supplica perché il mistero della misericordia trovi il suo compimento definitivo. Non pregano solo i cristiani: essi condividono il grido della preghiera con tutti gli uomini e le donne.
Ma l’orizzonte può essere ancora allargato: Paolo afferma che l’intera creazione «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22). Gli artisti si fanno spesso interpreti di questo grido silenzioso del creato, che preme in ogni creatura ed emerge soprattutto nel cuore dell’uomo, perché l’uomo è un «mendicante di Dio» (cfr. CCC 2559). Bella definizione dell’uomo: mendicante di Dio.

Commento al Vangelo di oggi:

Che se ne fa Dio del nostro superfluo offerto con indifferenza? A che scopo offrire le cose che non servono a nessuno? Dio ama chi dona con gioia, fosse anche solo una briciola di pane, perché non si possiede null’altro; come la vedova evangelica, che non ha altro da offrire se non se stessa.
Questo il dono che il Signore si aspetta da noi, noi stessi: perché dunque preoccuparci per la materialità asfittica della nostra vita di tutti i giorni, che più possiede e più vorrebbe possedere, quando ciò che importa a nostro Signore è la nostra stessa persona?
La generosità evangelica è uno stile ancora attuale, fonte di vita per dispensare una linfa divina. Siamo dunque anche noi invitati a sbarazzarci dagli ornamenti inutili che ci separano dalla visione di Dio.

   

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