Il Vangelo del giorno – Martedì 3 ottobre

Vangelo di Luca 8, 19-21
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso.
Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Contemplo:
L’amore si presenta con tanti vestiti: vestiti festivi, sgargianti, gioiosi; vestiti poveri, a volte anche strappati e sudici.
Eppure, sempre l’amore chiede di essere amato, di essere corrisposto. Questi vestiti sono le diverse situazioni dell’esistenza, i differenti stati d’animo che si alternano dentro di noi e che devono essere sempre riconosciuti come una visita del Signore, come una chiamata ad amare, nonostante tutto.
Se crediamo davvero questo, ogni giorno ricomincia in un modo nuovo, con un’attesa carica di stupore unita a una disponibilità aperta alle sorprese di Dio: «Che cosa sarà oggi? Come incontrerò il Signore sui miei passi? ».
Se siamo attenti, ogni giorno scopriamo qualcosa di più del mistero di Gesù, della sua bontà, anche attraverso le prove e le sofferenze.
Commento al Vangelo di oggi:
Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme: ci ha così aperto la strada; ogni uomo può seguire l’impeto di quel moto interiore che lo inizia alla fase determinante della vita perché lui lo ha fatto.
La meta è Gerusalemme, il luogo interiore ed esteriore, uno spazio, un tempo, un evento, una brezza di silenzio frantumato, là dove siamo nati, dove ogni volta nasciamo. È la nostra Pasqua, irresistibile attrazione che ci chiama a salire, a superare gli ostacoli, a metterci in cammino.
In fondo la vera umanità è questo mettersi in cammino che ci unisce in un unico desiderio di compimento, di pienezza, di fine raggiunto.
Tollerante verso ogni forma di rifiuto, mite determinatezza della meta.