IL VANGELO DEL GIORNO – martedì 4 LUGLIO
Mt 8,23-27 Si alzò, minacciò i venti e il maree ci fu grande bonaccia.
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore
Contemplo
Signore Gesù, tu hai compiuto per noi, una volta per tutte, la grande traversata del mare tempestoso della storia appoggiando dolcemente il tuo capo tra le braccia del Padre sul legno della croce. In questo modo tu hai aperto per tutti noi una via grande e sicura, che ci permette di attraversare incolumi il grande abisso del male che tenta sempre di ghermirci. Fa’ che ogni uomo ti conosca e sperimenti che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gioia della salvezza che ci è preparata nell’abbraccio del Padre. Egli da sempre ci ha voluti per essere uno con lui e con te nell’Amore.
Commento al Vangelo di oggi
«Siamo sulla stessa barca» è la metafora comunemente usata per indicare il mezzo che ci aiuta ad attraversare le emozioni della vita: serenità, mare calmo; tensione, mare agitato. Salire sulla barca è un atto di coraggio perché significa entrare nella vita vera, quella quotidiana, e lì, si sa, devo faticare e remare per dare una meta al mio viaggio e approdare al porto sicuro. La vita non mi permette di star fermo, la vita è movimento e, come alla barca, così anche alla mia esistenza devo dare una direzione, un senso. Ecco, la simbologia della barca è potente: essa affronta il vento e il mare come io affronto i miei pensieri, i miei desideri, le mie emozioni. Nei momenti in cui sono preda delle debolezze che trascinano a fondo, sono due le parole, proferite con fede, che mi aiutano a rialzarmi: «Signore, salvami!». L’àncora che mi assicura nelle tempeste della vita è la fiducia che devo coltivare, la barca è il Cristo che salva. Devo fermamente crederlo per non sentirmi dire: «Uomo di poca fede».