Il Vangelo del giorno – Venerdì 08 marzo
Vangelo di Marco 12, 28b-34
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.
Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Contemplo:
Non vi è felicità maggiore che amare Dio con tutta la mente, con tutta l’anima e con tutto il cuore e amare il prossimo come noi stessi, così come il Signore ci ha comandato. E quando questo amore dimorerà in noi, allora tutto darà gioia all’anima.
Dall’amore per il fratello sgorga la grazia, e per mezzo dell’amore per il fratello essa sarà custodita. Ma se non amiamo il fratello, allora neanche l’amore di Dio raggiunge l’anima.
Se gli uomini osservassero i comandamenti di Cristo, ci sarebbe sulla terra il paradiso e tutti avrebbero sufficientemente ciò che è loro necessario e con poca fatica, e lo Spirito di Dio vivrebbe nelle anime degli uomini, perché egli stesso cerca l’anima umana e vuole vivere in noi, e se non viene ad abitare in noi ciò accade a causa dell’orgoglio del nostro spirito.
Commento al Vangelo di oggi:
Tornare a Dio è cammino di conversione: è lasciarsi afferrare dal suo amore smettendo di cercare la felicità nei beni di questo mondo, nel piacere goduto per se stesso. Liberati dal dominio dell’io, del denaro, del potere si riconosce in lui l’unico Signore, centro della persona, radice, linfa vitale, desiderio e sogno profondo.
Allora, consapevoli di vivere alla sua presenza, si sta uniti a lui nella lode, nel rendimento di grazie, nell’invocazione.
La relazione con Dio, sperimentata in Gesù attraverso la parola e l’eucaristia, dilata il cuore con la gioia della salvezza, della misericordia senza limiti, rendendolo capace di guardare il fratello e la sorella con la stessa tenerezza.
Il divino amore che abita in noi ci porta a vivere i rapporti quotidiani nella logica della gratuità.