Il Vangelo del giorno – Venerdì 10 Maggio
Vangelo di Giovanni 16, 20-23a
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà.
Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Commento al Vangelo di oggi:
La vita nello Spirito, la vita fraterna, i doni che il Signore ci fa non sono cose da poco: sono l’essenza della nostra vita.
Non possiamo sprecarli oppure usarli senza nessuna responsabilità.
Vanno gelosamente custoditi perché è “merce preziosa”, a disposizione solamente di coloro che ne sentono l’impegno e la forza trasformante.
L’esperienza cristiana dipende tutta dalla vivacità con cui si sente e si cerca vicino a noi la presenza di Gesù Cristo nella vita di questo mondo.
Solo così la nostra celebrazione del mistero di Cristo nella nostra esistenza avrà il senso “evidente” che le è proprio: celebrare tutto questo significherà rendere presenti, vivi e attuali i gesti e le parole del Cristo stesso.
Contemplo:
La compassione è aver l’audacia di riconoscere il nostro reciproco destino, affinché possiamo andare avanti, tutti insieme, verso la terra che Dio ci indica. Compassione significa anche condividere la gioia, il che può essere altrettanto importante che condividere il dolore.
Dare agli altri la possibilità di essere completamente felici, lasciar fiorire in pienezza la loro gioia. Ma la compassione è qualche cosa di più di una schiavitù condivisa con la medesima paura e il medesimo respiro di sollievo, ed è di più di una gioia condivisa.
Perché la tua compassione nasce dalla preghiera, nasce dal tuo incontro con Dio, che è anche il Dio di tutti.
Nel momento in cui tu ti rendi conto che il Dio che ti ama senza condizioni, ama tutti gli altri esseri umani del medesimo amore, ti si apre un modo nuovo di vivere, perché arrivi a vedere con occhi nuovi coloro che vivono accanto a te in questo mondo.
Ti rendi conto che anch’essi non hanno motivo d’aver paura, che anch’essi non devono nascondersi dietro una siepe, che anch’essi non hanno bisogno di armi per essere umani. Capisci che il giardino interiore che è rimasto deserto per tanto tempo, può fiorire anche per loro.