Vangelo di oggi

Il Vangelo del giorno – Venerdì 24 novembre

Luca 19, 45-48

In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Contemplo:

La preghiera è il respiro della fede… Come un grido che esce dal cuore di chi crede e si affida a Dio. Pensiamo alla storia di Bartimeo, un personaggio del Vangelo (cfr. Mc 10,46-52) e, vi confesso, per me il più simpatico di tutti. Era cieco, stava seduto a mendicare sul bordo della strada alla periferia della sua città, Gerico.
Non è un personaggio anonimo, ha un volto, un nome: Bartimeo, cioè « figlio di Timeo ». Un giorno sente dire che Gesù sarebbe passato di là. In effetti, Gerico era un crocevia di gente, continuamente attraversata da pellegrini e mercanti.
Allora Bartimeo si apposta: avrebbe fatto tutto il possibile per incontrare Gesù.
Tanta gente faceva lo stesso: ricordiamo Zaccheo, che salì sull’albero. Tanti volevano vedere Gesù, anche lui. Così quest’uomo entra nei Vangeli come una voce che grida a squarciagola.
Lui non ci vede; non sa se Gesù sia vicino o lontano, ma lo sente, lo capisce dalla folla, che a un certo punto aumenta e si avvicina… Ma lui è completamente solo e nessuno se ne preoccupa. E Bartimeo cosa fa? Grida. Usa l’unica arma in suo possesso: la voce. Comincia a gridare: « Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!» (Mc
10,47).

Commento al Vangelo di oggi:

Parole che scottano, quelle di oggi, obbligandoci a fare un serio esame di coscienza.
Con molta facilità, infatti, anche noi possiamo cadere in una sorta di commercio del sacro: l’uomo di oggi, come quello di tutti i tempi, tenta di accattivarsi la divinità attraverso meriti, sacrifici e buone opere. Queste strategie, però, non funzionano, anzi deturpano il volto del Padre. La relazione con lui, infatti, è gratis: Gesù ha pagato per tutti!
Non ci è richiesto, quindi, nessun certificato di buona condotta per meritarci il suo amore, al contrario la sua misericordia ci viene regalata nella più totale gratuità. Tentare di propiziare la sua predilezione o, peggio, di comprarla, sarebbe veramente un peccato di idolatria.

   

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