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La felicità è come una farfalla

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La felicità è come una farfalla: se la insegui, non riesci mai a prenderla; ma se ti metti tranquillo, può anche posarsi su di te.

NATHANIEL HAWTHORNE

Così è con la felicità. La si rincorre freneticamen­te, ci si apposta per sorprenderla, ci si organizza per ottenerla a ogni piè sospinto e inesorabilmente essa ci sfugge, anche quando ci sembrava di averla acchiappata. Eppure non è impossibile conquistarla e Hawthorne indica una strada, quella della quiete serena. Quando si è in pace con la pro­pria coscienza, impegnati nelle piccole cose quotidiane, affidati agli affetti semplici e sinceri, ecco che la farfalla della felicità si posa su di noi. È una presenza lieve, a ogni sussulto può svanire nell’aria. Proprio per questo abbiamo usato la parola «felicità» e non «alle­gria»: quest’ultima può essere più a portata di mano, fa clamore, è rumorosa, ma dura solo un’ora o poco più e poi si dissolve, un po’ come quelle farfalle che hai afferrato per le ali e, appena ti di­strai, ti sfuggono lasciandoti solo una polvere colorata sulle dita. La vera felicità è, invece, in ultima analisi un dono, una grazia che ti irradia il cuore e la vita e che ha bisogno di semplicità e purez­za interiore. Charles M. Schulz (1922-2000), il disegnatore del cane Snoopy e dei bambini Peanuts, in una sua «striscia» scriveva: «La felicità è un cucciolo caldo».

   

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