Le quattro stagioni della vita

Le quattro stagioni della vita

14 Aprile 2013 Approfondimenti 0

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Quattro sono le stagioni dell’uomo. C’è il tempo di imparare e c’è il tempo di insegnare. Viene poi il tempo di andare nel bosco e, infine, c’è il tempo dell’essere mendicanti.

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 Così la tradizione indù delinea la scansione della vita umana. Essa si apre con la stagione degli inizi in cui si deve imparare dagli altri, con pazienza e umiltà. Così formati, si è pronti per entrare nell’età adulta quando si ha il dovere di testimoniare e di ammaestrare gli altri. Ma giunge anche il momento in cui è necessario pensare a se stessi, ritrovando il silenzio del bosco, la quiete, la riflessione, il distacco dall’esteriorità, dal rumore della città, dall’incubo delle cose, della conquista e del successo. E a questo punto che si è preparati per entrare nell’ultima fase che – contrariamente  a quanto a noi occidentali appare – è considerata dalla sapienza indiana il vertice della pienezza della vita, cioè l’essere mendicanti. E il tempo in cui, cancellato l’orgoglio e il possesso, si diventa poveri, si ritorna bambini, si dipende dagli altri e dalla provvidenza divina. Gesù diceva a Pietro, descrivendogli l’ultima stagione della sua vita: «Quand’eri giovane ti cingevi la veste da solo e andavi dove volevi; ma, quando sarai vecchio, tenderai le tue mani e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi» (Giovanni 21,18). Purtroppo per molti la vita è, invece, solo come la definiva Gino Patroni: «Nacque, piacque, nocque, spiacque, tacque, giacque».

 

   

il Podcast di don Luciano

 

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