Luce che brilla nelle tenebre
Gesù, Luce del mondo, non sei soltanto la luce che brilla nelle tenebre della notte, sei anche la luce del mattino, la luce di ogni nuova giornata, delle sue speranze, delle sue imprese. Il sole si alza a poco a poco. Anche tu, o Luce del mondo, all’alba di ogni giorno vuoi penetrare attraverso le ignoranze e le debolezze umane, attraverso le buone volontà, come pure attraverso le passioni peccaminose. Ogni mattino, vuoi creare un mondo nuovo. Rendimi pio verso di te, Luce del giorno che sorge, affinché non sciupi questo giorno nascente ed accolga tutto quello che mi offri per mezzo suo. Luce del mondo, tu sei soprattutto il sole che risplende in pieno mezzogiorno. Un giorno d’estate, a Gerusalemme, ho cercato di fissare, a mezzogiorno, il sole d’Oriente. Ho alzato gli occhi verso di esso e, per uno o due secondi, ho intravisto un candido bagliore incandescente e insostenibile, più candido della neve. Ho pensato allora a te, Cristo, Luce del mondo, ho pensato che questo punto sfolgorante e radioso era la più pura, la più efficace rappresentazione visiva che potessimo avere del tuo essere. Per poter continuare a guardare quel sole di mezzogiorno, interposi fra questo e i miei occhi le foglie di un ramoscello. Capii allora un’altra cosa. Capii come la tua luminosità accecante, o Cristo-Luce, ci appaia setacciata, filtrata attraverso le tue creature che essa illumina e riscalda. Luce del mondo, che io ti possa vedere nello splendore del mezzogiorno (UN MONACO DELLA CHIESA D’ ORIENTE, Il volto di luce. Riflessi di Vangelo, Milano 1994, 70s.).