Lunedì 11 marzo: il segno
La Parola di Dio
… Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui… si recò [a Cana di Galilea] da Gesù e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». II padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
Le parole
Quell’uomo (il funzionario del re) credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. La mia vita di fede è un cammino. Un cammino nel quale vivere la fiducia in Gesù ed affidarmi a Lui. È il secondo segno che Gesù compie, dopo quello delle nozze di Cana. La fede ha bisogno di segni. Il segno rimanda sempre ad una realtà più profonda: in questo caso alla forza della parola vivificante di Gesù, che genera la fiducia ferma nell’opera che Gesù compie. Fede però è credere non in seguito a segni o miracoli, ma fidandosi di Gesù e accogliendo la sua parola.