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Meditazione del giorno: Le tombe ci parlano.

Meditazione del giorno

I nostro morti non sono stati ingoiati dal nulla ma continuano a parlarci, vivono nel nostro cuore oltre che a godere della visione beatifica di Dio. Tutte le volte che andiamo a trovarli ci invitano a riflettere, a fermarci per un istante in un silenzioso colloquio. Le loro spoglie mortali fanno eco al monito del saggio Qoelet: «tutto è “vanità, “soffio” che passa, declina, sparisce». Un “soffio” è la nostra esistenza, gli amori terreni, gli affetti, le amicizie; meno di un soffio sono le ricchezze, il potere, la carriera, il prestigio e il successo. Davanti ad una lapide vengono meno i rancori, l’invidia ed ogni genere di cupidigia. Nel silenzio della sera, mentre recitiamo l’ultima prece, scende nel cuore la pace perché ci sentiamo più buoni, perché i nostri cari che ci precedono in un regno di luce non ci lascino soli, ci accompagnano, vegliano, ci attendono. E nel camposanto, ormai vuoto, si alza una bellissima preghiera musulmana:

“Dio, fa che la morte sia per noi il migliore degli assenti, la tomba la più bella delle case. Concedici di morire nel desiderio di incontrarti. Concedici di prepararci al giorno dell’incontro”.

don Luciano

 

   

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