Meditazione del giorno: Nascere è uscire
Meditazione del giorno
Nascere è uscire
di Gianfranco Venturi
Esce il fiore dalla terra, il pulcino dall’uovo, il bimbo dal grembo materno. Una forza misteriosa e potente sollecita ad uscire, a nascere. Non più crisalidi chiuse in prigioni di bozzoli, ma farfalle libere di volteggiare nell’aria! L’uomo nasce un primo giorno e continua a nascere un giorno dopo l’altro. Quando esce da se stesso, dal suo cieco egoismo per andare verso l’altro (1 Gv 3,14). Quando esce di casa e lascia suo padre e sua madre per unirsi alla sua donna (Gn 2,24). Quando esce dalla scena di questo mondo per entrare nel mondo di Dio (Gv 12,24-25). (…)
Quando un fiore sboccia, si apre al bacio della luce. Quando un bimbo nasce viene alla luce. La madre lo dà alla luce; per istinto essa lo offre alla luce, lo spinge verso la luce, lo genera alla luce, quasi lo lancia nella corsa vertiginosa della luce.
Così l’uomo porta dentro il richiamo della luce e la ricerca continuamente. Giorno dopo giorno ripete l’esperienza del primo e rinasce andando verso la luce come attratto da una calamita. (…)
Anche Gesù, quando nasce e viene tra la sua gente, viene lui pure alla luce. Non viene certo per essere illuminato, ma per far esplodere la nostra luce e insegnarci che essa non deve avere ombre e conoscere tramonti. Egli ci guida a nascere, a venire alla luce ogni giorno, finché arriviamo all’ultima pasqua, passando alla luce indefettibile.