Perdonami Padre
Spesso la vita degli uomini è segnata da sofferenze, dolori e lutti. Quando sono dei bambini o degli innocente ad essere segnati dalla sofferenza e dalla malattia nasce in noi un moto di ribellione, la fede vacilla, il dubbio scuote la nostra mente e turba il cure. Questa riflessione scritta tanti anni fa dal vescovo H. Camara diventa compagna nella nostra fatica di credere e balsamo per i nostri dubbi.
don Luciano Vitton Mea
«Ho pensieri di pace, non di afflizione».
Perdonami, Padre. Proprio perché mi sei così autenticamente Padre, posso dirti che credo nelle tue buone intenzioni, che credo che tutto andrà a finire bene (le afflizioni termineranno, la pace regnerà per sempre); però qui in quest’esilio quanti sono, quanti, quanti, quelli che non sono nelle condizioni psicologiche di credere in te? Per molti, per troppi la vita è dura. E non esiste praticamente nessuno che, almeno in certi momenti, non la trovi scioccante, assurda, senza senso, asfissiante…
Dirai che questo è il prezzo per il risveglio degli uomini, che questo è il pagamento per il peccato. Ci sono dei misteri, Signore. Le macchine umane stanno filmando la vita intima degli uomini. Sofferenze che nemmeno riusciamo a vedere, o quanto meno non vedevamo e non abbiamo visto per millenni: a cosa potranno servirci? Se insisto con queste domande angustianti è con il proposito di difendere i disperati, i blasfemi, gli atei.
È chiaro che non voglio giustificarli: ma li capisco e spero che anche tu, Padre, li capisca. E qui sta il grande segreto della tua paternità. È ingenuo voler negare che hai costruito la vita sulla morte. Ma poi, quando gli uomini si contorcono dal dolore, si sentono schiacciati dalla sofferenza fisica, si ribellano alla sofferenza morale e bestemmiano, tu li capisci e a castigarli non ci pensi nemmeno. Ma il mistero rimane: perché non parli un pochino più chiaro? Ripeto: non lo dico per me, a cui hai dato una fede incrollabile, come quella dei bambini…
Non è nemmeno più fede: è evidenza, è inizio di realtà.Eppure ti sarebbe tanto facile!