“Sei unico così come sei…”

L’usanza di scambiarsi i regali a Natale è antichissima.
Nell’antica Roma ci si scambiava regali per l’anno nuovo.
Nel Medioevo lo si faceva a San Nicola oppure a Natale, quando il feudatario donava generi alimentari ai suoi sottoposti.
E l’uso di fare i regali continua ad avere un senso: se Dio si dona a noi a Natale, è opportuno che anche noi ci doniamo qualcosa l’un l’altro.
I nostri regali sarebbero in sintonia con la festa del Natale se donassimo all’altro qualcosa di noi stessi.
Può essere il nostro tempo, il nostro amore. Si può senz’altro esprimere in un regalo che compriamo ai grandi magazzini. Ma ci abbiamo messo dentro le nostre riflessioni, il nostro amore, la nostra compassione.
L’abbiamo scelto consapevolmente per lui o per lei. Non si deve però trattare per forza di qualcosa di comprato. Possiamo esprimere ciò che proviamo per l’altro anche in una lettera o in un simbolo, in cui mettiamo tutto il nostro amore e affetto.
Gesù è venuto in questo mondo come bambino.
Ci porta a contatto con l’immagine originaria che Dio si è fatto di noi.
Il nostro regalo di Natale deve quindi trasmettere il messaggio:
“Sei unico/a così come sei.
Vivi l’immagine unica e originaria che Dio si è fatto di te”.