Tuo figlio vive – commento al Vangelo di oggi

Tuo figlio vive – commento al Vangelo di oggi

16 Marzo 2015 Vangelo di oggi 0
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Sono io che ti parlo:

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Dal vangelo secondo Giovanni.
Un funzionario del re aveva un figlio malato a Cofarnao. Costui, udito che Gesù ero venuto dalla Giudeo in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. Gesù gli disse: “Se non vedete segni e prodigi, voi non credete”. Ma il funzionario del re insistette: “Signore, scendi prima che il mio bambino muoia”. Gesù gli risponde: “Va’, tuo figlio vive”. Quell’uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: “Tuo figlio vive)”. S’informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: “Ieri, un’ora dopo mezzogiorno la febbre lo ho lasciato”. II padre riconobbe che proprio in quell’ora Gesù gli avevo detto: “Tuo figlio vive” e credette lui con tutta la sua famiglia.

Se tu conoscessi il dono di Dio
padre giuseppe franzelli“Scendi, prima che il mio bambino muoia”. Ci sono milioni di bambini che muoiono nel mondo. Migliaia ogni giorno. Vittime della fame, della guerra, malaria, aids, o di una banale malattia, facilmente curabile in Italia ma fatale in paesi in cui mancano medicinali. Assieme al pianto degli innocenti, si alza il grido dei loro genitori, papà e mamme come i nostri. A chi gli chiede dei segni, Gesù dà solo una parola: “Va’, tuo figlio vive”. “Quell’uomo credette e si mise in cammino”. La fede opera il miracolo. Chiediamo il dono di una fede che ci faccia credere sul serio anche alla parola con cui Gesù si identifica con gli ultimi: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Una fede viva, che ci metta in cammino, facendoci uscire dal nostro guscio, incontro agli altri, per tendere loro quella mano con cui il Signore oggi vuole guarirli. Sulla strada della missione, scopriremo che i primi ad essere guariti.., siamo proprio noi!

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P. Giuseppe Franzelli – Sudafrica

   

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