Un’anima di tutti i giorni

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«C’è qualcosa di peggio che avere un’anima cattiva e anche farsi un’anima cattiva: è avere un’anima bell’e fatta. C’è qualche cosa di peggio che avere un’anima perversa: è avere un’anima di tutti i giorni» (Charles Péguy).

Mi interrogo su cosa voglia dire avere “un’anima di tutti i gior­ni”. Non significa certamente rifiutarsi — come dice A. Sofri — di «timbrare il cartellino dei giorni feriali». Probabilmente Péguy intendeva un’anima banale, sciatta, scialba, trasandata, dozzinale, poco curata, persino volgare, che induce a comportamenti, gesti e azioni… senz’anima.