Vangelo del giorno: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”.
7 gennaio dopo l’Epifania
La nostra esistenza cristiana assomiglia un po’ alla Galilea dei tempi di Gesù, una specie di crocevia di pagani. I pagani che ci circondano ma anche il pagano che sonnecchia in ognuno di noi. Coloro che negano il Verbo di Dio fatto carne e colui che agisce come se Cristo non fosse venuto.
Ascoltiamo Gesù dire dopo Giovanni il precursore: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Convertirsi, uscire dalle proprie abitudini, dalle opinioni correnti, per discernere i segni del regno già presente e che viene. Apriamo le finestre del nostro cuore per lasciare entrare la luce di Dio.
La grande Epifania è seguita dalle molteplici epifanie della nostra vita, dalle diverse manifestazioni del Signore, che vanno dalla guarigione spirituale al riconoscimento della presenza, in ogni sacramento.
Siamo tra la folla che accorre al lieto messaggio, o rimaniamo sulla riva, indifferenti al suo passaggio?
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Meditazione del giorno
Odi di Salomone (testo cristiano ebraico del 2° secolo)
n° 15
« Su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata »
Come il sole è gioia
per quelli che desiderano il suo giorno,
così il Signore è la mia gioia.
Lui è il mio sole;
i suoi raggi mi hanno rialzato
la sua luce ha tolto ogni tenebra dal mio volto.
Grazie a lui ho acquistato nuovi occhi
ed ho veduto il giorno suo santo.
Ho avuto orecchi
ed ho udito la sua verità.
Mi è stato dato il pensiero della conoscenza
e per mezzo di lui ho gioito.
La via dell’errore ho abbandonato;
mi sono recato da lui
e salvezza abbondante da lui ho ricevuto.
Secondo la sua benevolenza, egli mi ha elargito;
conforme alla sua bellezza mi ha modellato.
Nel suo nome ho rivestito l’immortalità;
grazie alla sua bontà mi sono spogliato della corruzione.
La morte è scomparsa dinanzi al mio volto;
il soggiorno dei morti è stato annientato dalla mia parola.
Vita immortale è comparsa sulla terra del Signore;
dai fedeli di lui fu conosciuta
e senza riserbo fu comunicata
a quanti in lui confidano.
Alleluia.