Varcare le soglie del tempo
L’immagine del papa che apre la Porta Santa è un invito a varcare le soglie del tempo per incontrare l’inizio di una nuova creazione, di un “nuovo inizio”. Quella porta che si è aperta e ci ha introdotto nella maestosa e solenne Basilica di San Pietro è la rappresentazione metaforica del cigolante uscio del mio cuore che si deve aprire alla voce di Dio che mi chiama per incontrarmi negli angusti anfratti della mia esistenza: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20).
Per ascoltare la voce di Dio dobbiamo prendere tra le nostre povere mani le Sacre Scritture per incontrare, da un lato, l’effimera e fragile condizione esistenziale dell’ adam, dell’uomo fatto di polvere, e, dall’altro, il potente soffio di Dio che ridona vita alle ossa inaridite descritte nella sublime visione del profeta Ezechiele. I Libri che compongono la Storia della Salvezza sono come delle note poste su un pentagramma dove la sinfonia di Dio canta la perenne nostalgia di un Padre che è alla costante ricerca dei figli perduti. Questa malinconica armonia va oltre le soglie del tempo, per accompagnare le notti dei tanti “Innominati” che incontreranno, alle prime luci dell’alba, il volto della misericordia: « – E che? – riprese, ancor più affettuosamente, Federigo: – voi avete una buona nuova da darmi, e me la fate tanto sospirare? – Una buona nuova, io? Ho l’inferno nel cuore; e vi darò una buona nuova? Ditemi voi, se lo sapete, qual è questa buona nuova che aspettate da un par mio.
Che Dio v’ha toccato il cuore, e vuoi farvi suo, – rispose pacatamente il cardinale. – Dio! Dio! Dio! Se lo vedessi! Se lo sentissi! Dov’è questo Dio? – Voi me lo domandate? Voi? E chi più di voi l’ha vicino? Non ve lo sentite in cuore, che v’opprime, che v’agita, che non vi lascia stare, e nello stesso tempo v’attira, vi fa presentire una speranza di quiete, di consolazione, d’una consolazione che sarà piena, immensa, subito che voi lo riconosciate, lo confessiate, l’imploriate?» Ascoltando la voce di Dio che ci chiama dalle pagine della sacra Bibbia, noi facciamo esperienza dell’adam che vuole ritornare nel giardino perduto e il volto misericordioso che da sempre lo sta aspettando.
(don Luciano Vitton Mea)