Ardere e cercare
Tommaso, l’apostolo, non è un incredulo, ma un appassionato ricercatore di verità. Cioè un giovane (così me lo immagino…!) che come tutti i giovani non credono se non a ciò che toccano, che vogliono capirci, che sentono dentro la necessità di dare concretezza agli ideali che perseguono. Soprattutto non è un indifferente, un menefreghista, un passivo. Arde e cerca. E nel cercare, si appassiona e lotta. Con testardaggine… Forse per questo, lo sento vicino, familiare. E ci insegna due lezioni di vita. Da una parte, avere sempre un cuore che cerca. Mai ritenersi arrivati, sicuri, dogmatici. Dall’altra, ecco lo stile di Gesù, che vorrei fosse lo stile della Chiesa. Non giudica, non si scandalizza, non respinge, né ironizza la fatica di quel giovane. Anzi, proprio per lui giunge una seconda volta nel cenacolo, chiuso per paura. E gli dice parole grandi, amabili. Non di condanna, ma di accoglienza: Guarda, stendi, metti… Tre parole che sono un itinerario di fede. E allora, ogni volta che il mio cuore piange, potrò ripetere ancora, con fede rinnovata e vera: “Mio Signore e mio Dio!”.
(Gian Carlo Maria Bregantini)