«Il miglior rimedio per ogni problema è la pazienza ». Plauto
L’uomo moderno ha perso molto (e si è un po’ perso) disimparando « l’ardente pazienza » cara a Rimbaud. Saremmo probabilmente sorpresi nel constatare, se non fossimo colti in flagrante mancanza di pazienza, che il tempo viene a capo di quasi tutti i problemi, i conflitti e i mali. Qualunque sia la loro natura e la loro intensità. La pazienza ci sembra essere una virtù un tantino passiva, poco in accordo con l’agitazione febbrile del mondo moderno, che esige che si prendano decisioni rapide, impegni su due piedi e che si reagisca immediatamente alle sollecitazioni esterne. Contrariamente a ciò che si crede, l’arte del guerriero non sta tanto nel suo coraggio, nella sua perseveranza o nel suo impeto, quanto della sua capacità di sopportare le provocazioni nemiche e di aspettare il momento opportuno per agire. Controllo di sé e flemma appartengono alla famiglia della pazienza. E molto spesso, ciò che ci manca, è proprio questa ostinazione silenziosa, questa forza d’animo che ci permette, nel bel mezzo del tumulto, di conservare la calma, costi quel che costi. Il tempo è l’alleato delle anime pazienti. E dispiega tesori di ingegnosità per risolvere i problemi e per sciogliere i nodi apparentemente inestricabili.