Commento al Vangelo del giorno: 27 Giugno 2017 – Un amore ancora più grande
Il Vangelo di oggi: Mt 7,6.12-14
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
Commento al Vangelo del giorno:
Il Signore ci chiama a entrare nel regno della vita attraverso la porta stretta dell’amore. Amerai il Signore tuo Dio quando accetterai in ogni circostanza la sua volontà; amerai il prossimo quando avrai per gli altri la stessa compassione che tu vorresti per te stesso. La porta stessa che il Signore ci chiama ad attraversare dilaterà il nostro cuore e lo renderà simile a quello di Gesù.
In questo brano del discorso della montagna sono raccolte tre esortazioni diverse, unite tra loro dalla radicalità evangelica. Nella prima, siamo invitati a non profanare o banalizzare i doni di Dio, siano essi la sua Parola o i Sacramenti. Nella seconda esortazione, Gesù ci propone, in positivo la “regola d’oro” sulla reciprocità, che già troviamo nell’Antico Testamento (cf. Lv 19,18). Nella terza, il Maestro ci mette in guardia dal cercare scorciatoie: per entrare nel Regno c’è solo la via della croce.
Due detti di Gesù inquadrano la regola aurea presente anche in esperienze sapienziali e religiose messa però in positivo: siamo chiamati a fare agli altri ciò che vogliamo che gli altri facciano a noi. Una visione positiva, non riduttiva (non fare), che ci spinge ad osare, a immaginare, a immedesimarci nei panni altrui. Sapendo, però, che non tutti possono cogliere con la dovuta attenzione il messaggio del vangelo: a volte è meglio tacere che dare la perla del Regno in pasto a chi non vuole accoglierlo e capirlo. Chiamati a rendere testimonianza, non sempre è opportuno farlo se il contesto in cui siamo disprezza le cose che stiamo per dire. Così in ufficio, a scuola, ma anche a casa, ci sono delle situazioni in cui è meglio tenere la fede per sé, evitando di creare inutili conflitti e contrapposizioni. L’ultimo detto lo sperimentiamo quotidianamente, avendo preso il vangelo seriamente: essere discepoli sul serio non è facile, è esigente, faticoso, in certi momenti ci si trova a combattere contro la mentalità imperante che scansa ogni impegno e responsabilità. È impegnativo amare davvero, è gioiosamente faticoso accogliere il vangelo così come Gesù lo ha vissuto.