Commento al Vangelo del giorno: Martedì 25 Gennaio 2022 – Chi sei tu, o Signore?
Il Vangelo di oggi: Mc 16,15-18
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro:«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Contemplo:
Attenzione e riverenza
Signore Gesù, tu sai come io avverto la fatica della condizione umana, il peso dell’ingiustizia e della fragilità, dell’inadeguatezza e della paura di amare: grazie per essermi venuto incontro nella tua parola e nei tuoi sacramenti, grazie per avermi accolto con te nel cuore del Padre, attirandomi nello Spirito a vivere il deserto fecondo della preghiera, dove parli al cuore del mio cuore.
Fa’ che io sappia ricevere sempre con attenzione e riverenza le tue parole, per entrare attraverso di esse nel mistero santo di Dio, e camminare nei sentieri del silenzio, sotto la guida e nel conforto dello Spirito.
Aiutami ad attingere continuamente l’acqua viva della tua grazia alle sorgenti sacramentali
della Chiesa.
Commento al Vangelo del giorno:
Chi sei tu, o Signore?
Questa domanda che corre sulla bocca di san Paolo nel momento in cui il Signore Dio gli si presenta in tutta la sua misericordia, la troviamo anche sulla bocca e nel cuore di san Francesco.
Due grandi santi, due persone così distanti nel tempo ma così vicini per la fede, per le intuizioni, per la dedizione a quel Dio che ha sconvolto la loro vita .
Tutta l’esistenza terrena del cristiano deve essere tesa a scoprire chi è davvero il Signore, cosa vuole da ciascuno di noi. Chi sei tu, o Signore?
E’ tale il desiderio di una vita comune con quel Padre che si è donato alla sua gente, che non possiamo far altro che condurre ogni nostro sforzo nella sua direzione.
Ci illumina la via, ci spiana la strada e, pur lasciandoci di fatto liberi, fa sentire comunque la sua presenza. E’ un Dio discreto il nostro, non ci soffoca, ci rispetta, si offre sempre, è a nostra disposizione. E’ nostro non come proprietà, come possesso, ma come appartenenza familiare.
E’ di casa il nostro Dio, ed è sempre bene accetto.