Giovedì: al pozzo di Giacobbe – Il ricco e il povero
Disse Gesù: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti”…».
Riflessione
L’uomo ricco di cui parla il brano del Vangelo ci ricorda la vita “esagerata” di tanti uomini di successo che calcano la scena televisiva attuale: “indossava vestiti di porpora… si dava a lauti banchetti “. Poi, basta lasciare il centro storico delle nostre rumorose città per avviarsi verso le periferie per poter cogliere il lato “triste” della vita moderna. ` I poveri li avrete sempre con voi ” disse un giorno Gesù. Le sue parole risuonano ancora oggi nella nostra quotidianità… e noi cosa facciamo per alleviare le sofferenze del prossimo?
Il seme e il germoglio
Individuerò, quest’oggi, il centro Caritas nel mio quartiere e mi impegnerò a compiere un gesto di vera fraternità nei confronti dei meno abbienti della mia città. Sicuramente ci sarà qualche persona sfortunata nella vita o nella salute che ha bisogno di una parola buona o di un mio gesto concreto di generosità. Potrò anche rivolgermi al parroco, per domandare come posso rendermi utile… in qualche situazione “complicata” della mia parrocchia. Tutto per amore del Vangelo!