“Le parole della bocca dell’uomo sono acqua profonda, la fonte della sapienza è un torrente che straripa”
Queste parole tratte da capitolo 18 del Libro dei Proverbi ci indicano la natura profonda, la vera natura della terza opera di misericordia spirituale. Colui che dirada le nebbie del dubbio è come una fonte di acqua fresca, un pozzo profondo dove l’assetato può trovare ristoro; mi piace questo accostamento tra dubbio e sete perché chi vaga nelle tenebre rischia di finire in un deserto esistenziale, nell’arsura del “non senso”, tra le acque salmastre e fetide dell’angoscia e della disperazione. Un corpo disidratato dalla sete è facile da riconoscere, un anima annichilita dal dubbio passa inosservata. “Il dubbio, infatti, non è solo senso del limite. È anche, e anzi più spesso, uno dei modi con cui si manifesta un disagio dell’anima, intellettuale, spirituale o psicologico. È una richiesta di aiuto alla quale la carità non può sottrarsi”. (Messaggero di San Antonio) Dare un consiglio a una persona significa rivolgerle amorevole attenzione, farsi carico dei suoi pesi, donargli un po’ del nostro tempo; consigliare non vuol dire catechizzare, montare in cattedra, scivolare nello sproloquio o in una stucchevole saccenteria. Talune volte le parole devono cedere il passo ad un rispettoso silenzio. Quando il dolore o il dramma di un lutto scuote la vita di una persona il consiglio diventa compagnia, presenza significativa, che senza parole, sostiene il passo claudicante di chi recita, come una litania,: “Perché, Signore? Dov’eri?” Il consiglio deve sempre essere ponderato, appropriato, circoscritto, discreto; chiaro ma non eclatante, preciso ma riguardoso, vero ma scevro da qualsiasi forma di intolleranza. Insomma, usando un termine esaustivo, imperniato di bontà. All’assetato la misericordia offre dell’acqua, a chi e tormentato dal dubbio la luce della speranza. Gli uomini del nostro tempo, saturi di relativismo e scetticismo, hanno sete di speranza, bisogno di riscoprire il senso e il significato della propria esistenza; secondo G. Bernanos ” La speranza è una virtù, una determinazione eroica dell’anima. La più alta forma della speranza è la disperazione vinta”. Consigliare i dubbiosi è un atto di bontà parchè è la più alta forma di speranza.
don luciano