Il gusto della vita
« L’ape coscienziosa non ha tempoper la tristezza ». William Blake
Secondo la saggezza popolare « l’ozio è il padre dei vizi ». Si potrebbe aggiungere che esso finisce per portare a quello che gli antichi chiamavano taedium vitae, l’avversione nei confronti della vita. Se è vero che talvolta è buona cosa non fare nulla e che l’azione non consiste nel mostrarsi sempre indaffarati, bisogna trovare un giusto equilibrio proprio per non perdere il gusto della vita. Si scoprono più sintomi depressivi nei ricchi oziosi, che hanno «tutto per essere felici », che negli impiegati bisognosi che vivono con poco. In questo senso, il lavoro che costa, la fatica che esige, l’obbligo che sollecita, anche se talvolta sogniamo di liberarcene, sono proprio quei vincoli che nello stesso tempo ci legano e ci liberano, donando senso ai nostri giorni.