…E comporre un poema calmo e sereno: ove tutte le parole grondino di luce. Parlare dolcemente d’amore. Amore, riposo dell’anima mia; pace e quiete dei sensi; ove la mente risplende come lago al sole. E Dio si inabissi nel fondo turchino delle acque: Dio che ti inonda, felice di sparire nella luce mentale, e tu perduto in Dio. È l’ora della contemplazione, fratelli: l’ora di amare Dio con tutta la mente. Amarlo nella ricerca del mistero che sta sotto le apparenze delle cose, di tutte le cose. Non è mistero l’occhio di un bimbo? Non sono mistero le tue mani? La parola che dici? Non è mistero la luce che si posa sul ciliegio, all’alba, quando la rugiada fa della terra un infinito manto di perle? Non è mistero la luce obliqua del tramonto quando i raggi feriscono la siepe come spade, e poi si distendono sul mare, tagliando l’orizzonte e insanguinando tutta la terra di luce?
Non è mistero il canto degli uccelli a sera, quel loro cinguettare infinito sul cipresso, sopra le tombe? E ancora, non sono mistero le ombre che si mettono in via, e la notte che sta per avvolgere le case? E tu che finalmente rientri nel silenzio della tua cella e canti. Ma canti in silenzio. Quest’ora di lode della sera, e poi la compieta; e poi la notte; l’ultimo naufragio nel mistero. E il silenzio.
E tu a bisbigliare i desideri dei poveri, degli uomini soli, degli abbandonati, dei carcerati, degli operai che montano per il loro turno di lavoro. Tu a bisbigliare il loro nome, i nomi degli amici, in silenzio: davanti al tuo silenzio, o Dio; davanti al silenzio di un tabernacolo. Dove appena le mani – queste mani vuote — sono illuminate dal baluginio della lampada. E non sei per nulla scoraggiato, nonostante queste tue mani sempre vuote. E non sei impaurito dai rumori dei tarli delle vecchie panche; rumori che più senti dentro, quasi segno che la morte è già dentro, al suo lavoro. Non scoraggiato, non impaurito: sicuro che Lui non aspetta che quest’ora per riempirti di nuovo il cuore della sua grazia, di quanto hai donato nel giorno alle molte mani tese incontrate per la strada. Lui attende soprattutto quest’ora per riempirti la mente di dolci pensieri, e il cuore dei suoi tesori. È l’ora della misericordia; l’ora in cui Egli, di nascosto, rinnova tutte le cose; e prepara un giorno nuovo, un altro giorno, con altra luce, con altro sole; con altre foglie sugli alberi, con altri fiori nel giardino. E ti dona una nuova speranza; e ti mette in grembo la sua misura scossa, pigiata, colma di gioia.