Il Vangelo del giorno – Giovedì 15 febbraio
Vangelo di Luca 9, 22-25
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
Contemplo:
Al di là dello spazio e del tempo infinito, l’amore infinitamente più infinito di Dio viene ad afferrarci. Viene quando è la sua ora. Noi abbiamo facoltà di acconsentire ad accoglierlo o di rifiutare.
Se restiamo sordi, egli torna e ritorna ancora, come un mendicante; ma un giorno, come un mendicante, non torna più. Se noi acconsentiamo, Dio depone in noi un piccolo seme e se ne va. Da quel momento, a Dio non resta altro da fare, e a noi nemmeno, se non attendere. Dobbiamo soltanto non rimpiangere il consenso che abbiamo accordato, il sì nuziale.
Non è facile come sembra, perché la crescita del seme, in noi, è dolorosa. Inoltre, per il fatto stesso che accettiamo questa crescita, non possiamo fare a meno di distruggere ciò che potrebbe intralciarla, di estirpare le erbe cattive, di recidere la gramigna; purtroppo queste erbacce fanno parte della nostra stessa carne, per cui queste operazioni di giardinaggio sono cruente.
Ciò nonostante il seme, tutto sommato, cresce da solo e viene un giorno in cui l’anima appartiene a Dio, un giorno in cui non soltanto acconsente all’amore ma ama veramente, effettivamente. Bisogna allora che essa, a sua volta, attraversi l’universo per giungere sino a Dio.
L’anima non ama di un amore creato, come una creatura. Questo suo amore è divino, increato, perché essa è pervasa dall’amore di Dio per Dio.
Dio solo è capace di amare Dio. Noi possiamo soltanto acconsentire a rinunciare ai nostri sentimenti per cedere il passo, nella nostra anima, a questo amore. Ecco che cosa significa rinnegare se stessi. Noi siamo creati solo per consentire a questo.
Commento al Vangelo di oggi:
È nota la storiella di quel tale che si lamenta per la sua croce, e allora Dio gli mostra un campionario, invitandolo a sceglierla lui. E comincia a provarne parecchie: questa pesa troppo, questa è spigolosa, questa scivola…, finché ne trova una e dichiara: «Questa fa per me!».
E Dio gli risponde: «Bene, prendila e guardala bene: è quella che avevi già prima!».
Perché io posso assumere varie forme: sono la croce delle responsabilità quotidiane, da accogliere con fedeltà; dell’imprevisto che sconvolge i piani, da affrontare con disponibilità; delle parole e degli atteggiamenti che urtano, da accettare con misericordia; delle sofferenze fisiche e spirituali, da sopportare con pazienza.
Chi mi manda vi conosce bene: non vi assegna un peso superiore alle vostre forze, e aggiunge pure la sua grazia.