Approfondimenti

La Grazia a caro prezzo

La grazia a buon prezzo è il nemico mortale della nostra chie­sa. Noi oggi lottiamo per la grazia a caro prezzo […]. Grazia a buon prezzo è annunzio del perdono senza pentimento, è batte­simo senza disciplina di comunità, è santa Cena senza confes­sione dei peccati, è assoluzione senza confessione personale. Grazia a buon prezzo è grazia senza che si segua Cristo, grazia senza croce, grazia senza il Cristo vivente, incarnato. Grazia a caro prezzo è il tesoro nascosto nel campo, per amore del quale l’uomo va e vende tutto ciò che ha, con gioia; la perla preziosa, per il cui acquisto il commerciante dà tutti i suoi beni; la signoria di Cristo, per la quale l’uomo si cava l’occhio che lo scandalizza, la chiamata di Gesù Cristo che spinge il discepolo a lasciare le sue reti e a seguirlo. Grazia a caro prezzo è l’evangelo che si deve sempre di nuovo cercare, il dono che si deve sempre di nuovo chiedere, la porta alla quale si deve sempre di nuovo pic­chiare. È a caro prezzo perché ci chiama a seguire, è grazia, perché chiama a seguire Gesù Cristo; è a caro prezzo, perché l’uomo l’acquista al prezzo della propria vita, è grazia perché proprio in questo modo gli dona la vita; è cara perché condanna il peccato, è grazia perché giustifica il peccatore. La grazia è a caro prezzo soprattutto perché è costata molto a Dio; a Dio è costata la vita del suo Figliolo […]. È soprattutto grazia, perché Dio non ha ritenuto troppo caro il suo Figlio per riscattare la no­stra vita, ma lo ha dato per noi. Grazia cara è l’incarnazione di Dio

(D. BONHOEFFER, Sequela, Brescia 1975, 21-23, passim).

   

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