La libertà è esattamente il potere di donarsi. L’esistenza umana, colta nella sua originalità, è un’offerta, un dono, e la libertà si compie nell’incontro con l’Altro. Tutta la grandezza dell’uomo è dentro di noi […] perché soltanto l’uomo può prendere l’iniziativa del dono al quale è chiamato. Dio non può violare la libertà, perché lui stesso la suscita e la rende inviolabile. Gesù, Dio, in ginocchio davanti ai suoi apostoli, è il tentativo supremo di risvegliare la sorgente che deve zampillare in vita eterna. Nella sua morte atroce, Gesù rivela il prezzo della nostra libertà: la croce. Questo vuol dire che la nostra libertà agli occhi del Signore Gesù ha un valore infinito. Egli muore perché essa finalmente nasca nel dialogo d’amore in cui si compirà. Nessuno come Gesù ha avuto la passione per l’uomo, nessuno come lui ha posto l’uomo tanto in alto, nessuno più di Gesù ha pagato il prezzo della dignità umana. Cristo introduce una nuova scala di valori. Questa trasformazione dei valori s’inaugura con la lavanda dei piedi, e il mondo cristiano non se n’è ancora accorto! Gesù ci dà una lezione di grandezza, perché la grandezza ha cambiato aspetto. Essa non consiste nel dominare, ma nel servire
(M. ZUNDEL, Stupore e povertà, Padova 1990, 19s.).