La locanda
E’importante mettere nelle vicinanze della grotta una piccola locanda o una casupola con l’oste sotto il portico. E’ importante guardare l’albergo di Betlemme troppo pieno di persone e di cose per poter ospitare Giuseppe e Maria. La locanda è un segnale importante per capire se ci stiamo preparando bene per il Santo Natale che ormai bussa alla nostra porta. Che Natale sarà? Con Gesù bambino, Maria, Giuseppe e i pastori o senza di loro? Se il nostro cuore non sarà libero dall’egoismo, dai nostri capricci, dalle troppe cose che ci circondano dovremo dire, come l’oste, “Non c’è posto per voi!”. Mancano pochi giorni e poi Giuseppe e Maria arriveranno per deporre il piccolo Gesù nel nostro cuore: facciamogli posto, prepariamoci bene!
Preghiera
Signore, tu non sei una favola, un bel racconto, ma il bene e l’amore che ha iniziato a camminare con noi e per noi; sei una Parola buona, che mi incoraggia e mi perdona; sei la medicina per guarire dai mali dell’egoismo e della cattiveria. Non sei una fiaba ma il Dio bambino che abita nel mio cuore, che illumina il mio cammino che ha posto la sua tenda nella mia storia e in quella di tutta l’umanità.
Oggi a Betlemme non si parla d’altro: dicono che la notte scorsa in una stalla in periferia è nato il Messia. A raccontarlo sono quei poveracci dei pastori, chissà se è vero o se hanno bevuto un po’ troppo per scaldarsi. In questi giorni ho un gran bel da fare nella mia locanda dove posso far dormire un bel po’ di persone. È un po’ di giorni che faccio il tutto esaurito. Un altro po’ e li metto a dormire anche nella stalla. E c’è anche chi si accontenterebbe! Proprio la sera scorsa ricordo che hanno bussato alla porta due sposini, mi hanno detto che venivano da Nazaret; la moglie era pure incinta e si vedeva bene che ormai ci mancava poco alla nascita del bambino (ma come si fa a mettersi in viaggio in quelle condizioni?). Mi dispiaceva anche, ma non potevo fare niente per loro. E poi ero così preso, c’era gente che ancora doveva mangiare, tutto da riordinare, poi si sa che gli ospiti hanno mille esigenze e non ti lasciano mai tranquillo un secondo. Non ho potuto dargli più di tre secondi, gli ho detto di no, che non c’era posto per loro. Forse magari nella stalla ci potevano stare e si sarebbero pure accontentati, ma lì sul momento non ci ho pensato perché ero troppo impegnato. E se è proprio quello il bambino che è nato di cui parlano i pastori!? E se per caso li ospitavo, beh sarebbe stato interessante, sarei stato sulla bocca di tutti…. No no, meglio così, sai che confusione poi in casa… Addirittura dei pastori che venivano a cercarlo con le pecore in casa mia… Mi dispiace per quella ragazza, spero che sia andato tutto bene…