Luce gentile
Invitando alla meraviglia davanti al mistero del creato, la fede allarga gli orizzonti della ragione per illuminare meglio il mondo che si schiude agli studi della scienza.
Non solo il creato è mistero, Dio stesso lo è. Ma non perché avvolto dalle tenebre dell’impenetrabilità; al contrario, Dio è mistero per la pienezza di luce che lo pervade, così luminosa che l’uomo non può fissarla. Ma è mistero buono, perché vuole svelarsi; è « luce gentile» (J. H. Newman) che desidera illuminare l’uomo, specie chi la cerca con passione; è luce calorosa perché cerca il calore del contatto; mistero inesauribile, come il roveto ardente di Mosè, nelle cui profondità la ragione umana non finirà di penetrare; bellezza infinita che rende bello chi la contempla. L’enigma è l’opposto: tenebroso e metallico, freddo e inospitale, insensibile e intoccabile… Il mistero è divino, l’enigma diabolico. E l’uomo o si lascia avvolgere dal mistero, o diventa egli stesso enigma.