Maria, Lettera scritta dal dito di Dio.
Maria è «il volume, in cui il Padre scrisse il suo Verbo» (Liturgia bizantina).
È proprio l’apostolo Paolo a rivelarci l’esistenza di una lettera di tipo diverso: una lettera — egli dice — «scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di carne». Tale lettera che tutti gli uomini possono leggere e conoscere è la Vergine Maria. La Tradizione ha raccolto questo pensiero, parlando di Maria come di «una tavoletta incerata», su cui Dio ha potuto scrivere in libertà tutto ciò che ha voluto (Origene), come di «un libro grande e nuovo», in cui solo lo Spirito Santo ha scritto (Epifanio), o come «il volume, in cui il Padre scrisse il suo Verbo» (Liturgia bizantina). Noi vorremmo leggere questa Lettera di Dio con uno scopo pratico e «costruttivo»: quello di tracciare un cammino di santificazione tutto modellato sulla Madre di Dio. Crediamo infatti che Maria possa dire a tutti noi ciò che l’Apostolo diceva ai fedeli di Corinto: «Fatevi imitatori miei come io lo sono di Cristo» (1Cor 11,1). – Di Maria non si parla molto spesso nel Nuovo Testamento. Tuttavia, se ci facciamo caso, notiamo che lei non è assente in nessuno dei tre momenti costitutivi del Mistero cristiano che sono: l’Incarnazione, il Mistero pasquale e la Pentecoste. Seguendo Maria in ognuna di queste tre tappe fondamentali, siamo aiutati a metterci alla sequela di Cristo in modo concreto e risoluto, per vivere tutto il suo Mistero. L’incarnazione, la Resurrezione e la Pentecoste segnano la nostra vita di fede, sono l’inizio e il compimento di un nuovo rapporto con Dio, ci svelano il senso più profondo della nostra vita terrena e soprannaturale. Per dirla con parole più semplici, seguendo l’esempio di Maria, questo volume scritto dal dito di Dio, riusciamo a instaurare con Dio una piena comunione, un’autentica vita di Grazia. Maria è una lettera scritta che ci parla delle grandi opere di Dio, sentiero sicuro che ci porta a Colui che per noi è “via, verità e vita”. Il Concilio mette in luce un principio ben noto, e cioè che la Rivelazione «avviene con parole e con azioni» (Dei Verbum, 2). Diceva san Gregorio Magno: «Dio a volte ci ammonisce con le parole, a volte invece con i fatti» (Omelie sul Vangelo, 17,1). Esclama sant’Agostino: «Anche i fatti sono parole» (Discorsi, 95,3). Maria è parola di Dio non solo per ciò che dice nella Scrittura, o per ciò che si dice di lei, ma anche per quello che fa e per quello che è. Il suo semplice stare in silenzio, al centro del Mistero, è un segno denso di significato.