Pregare con Lei

Una precisazione, forse non del tutto superflua. Quando diciamo “prega per noi”, non intendiamo accollare a Maria l’incombenza della preghiera, ritenendocene personalmente dispensati. Tanto, ci pensa Lei…
Incontro spesso sedicenti credenti che ostentano una sicurezza per lo meno sospetta: «Sa, io ho parecchio da fare, troppe cose cui badare, un’infinità di impegni cui tener dietro, e quindi non ho tempo per pregare. Ma non mi preoccupo: per fortuna tengo in famiglia una zia monaca che prega per me (c’è sempre una zia monaca a presunta copertura di tante sciocchezze che tanti personaggi insopportabili dicono e fanno). Ho in casa mia nonna che dice Rosari in continuazione. Mia moglie va regolarmente in chiesa. Ci pensano loro a sistemare quella faccenda. E io posso stare tranquillo, mi sento al sicuro».
Ebbene, no. “Prega per noi” non vuol dire “prega al posto nostro”. Ci uniamo anche noi, da quaggiù, alla sua preghiera di lassù. Lei prega per noi. Ma noi preghiamo con Lei. La nostra preghiera, per quanto imperfetta e impacciata e incompleta, fa da contrappunto alla sua preghiera.
“Santa Maria, prega per noi”. E noi ci uniamo a distanza, in tono sommesso, magari balbettando e incespicando nelle parole, alla sua preghiera.
Non è che ci sia qualcosa da aggiungere alla preghiera di Maria. Dobbiamo “aggiungerci” noi.