Preludio di tenebre
Parola di Dio
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
Rifletti
L’inizio della passione di nostro Signore Gesù Cristo nasce da un bacio; non segno d’amore ma di un tradimento. Sono le mani che contano trenta denari la prima stazione della via Crucis, è l’ombra di un apostolo che ha tradito il preludio del buio che avvolgerà il Golgota. Quando l’uomo tradisce Dio, se stesso e i fratelli la luce cede il passo alle tenebre, i sentimenti diventano pietre d’inciampo, l’amico merce di baratto: “ e gli fissarono il prezzo: trenta denari”. Povero Giuda, poveri noi quando tradiamo.
“Povero Giuda! Una croce e l’albero di un impiccato… dei chiodi e una corda! Provate a confrontare, o miei cari fratelli, queste due fini. Voi mi direte: «Muore l’uno e muore l’altro…». Io però vorrei domandarvi qual è la morte che voi eleggete: sulla croce come il Cristo, nella speranza del Cristo, o impiccati, disperati, senza niente davanti? Miei cari fratelli, perdonatemi, se questa sera, che avrebbe dovuto essere d’intimità, io vi ho portato delle considerazioni così dolorose. Ma io voglio bene anche a Giuda! È mio fratello anche questa sera Giuda! Pregherò per lui anche questa sera, perché io non giudico, io non condanno. Dovrei giudicare me, dovrei condannare me. Io non posso non pensare che anche per Giuda la misericordia di Dio, questo abbraccio di carità, quella parola, «amico», che gli ha detto il Signore, mentre lui lo baciava per tradirlo, io non posso non pensare che questa parola non abbia fatto strada nel suo povero cuore; e forse l’ultimo momento, ricordando quella parola e l’accettazione del bacio, io credo che anche Giuda avrà sentito che il Signore gli voleva ancora bene e lo riceveva tra i suoi, di là… forse il primo apostolo che è entrato insieme ai due ladroni. Un corteo che certamente pare non faccia onore al Figliolo di Dio, come qualcuno lo concepisce, ma che è una grandezza della sua misericordia”. (Don Primo Mazzolari)