Approfondimenti

Prepariamo il presepio: la neve

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La neve ha sempre un certo fascino per i ragazzi. D’inverno la vediamo scendere a fiocchi dal cielo in un religioso clima di silenzio. D’estate la vediamo bianchissima sulle più alte cime dei monti e di là ci attrae. Essa, nella sua concretezza, nel suo bianco splendore, ha un messaggio da comunicarci, quasi un richiamo divino. Il suo candore ci fa pensare a come deve essere candido il cuore dell’uomo. Spesso, infatti, la Sacra Scrittura usa il paragone della neve per rendere quasi visibile il cambiamento che avviene nel cuore dell’uomo, quando Dio, nel suo grande amore, cancella i peccati e dona il suo perdono. Il candore della neve diventa così immagine dell’uomo pu­rificato. E la consegna della veste bianca nel rito del Battesimo vuole evidenziare ciò che è avvenuto nel cuore del nuovo battezzato, che è diventato nuova creatura e si è rivestito di Cristo. Questa veste bianca come la neve dovrà ora portarla senza macchia per la vita eterna. Infatti l’evangelista Giovanni vede in una grandiosa visione gli eletti del cielo, vestiti di bianco, in piedi davanti al trono dell’Agnello, con palme nelle mani. Prendiamo della farina bianca e spruzziamola abbondantemente sulle cime e sui tetti del nostro presepio: ci ricorderà il candore e la bellezza dell’uomo buono e generoso.

 

La Parola di Dio

Lavatevi, purificatevi, togliete dalla mia vista il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, di­fendete la causa della vedova. Su, venite e discutiamo, dice il Si­gnore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra.

 Parliamo con Gesù

Vecchio avaro senza cuore, l’inverno è per la natura il tempo del freddo e della morte. Ma nessuna stagione è senza sorriso, perché sono tutte di Dio. Alla terra assonnata e come muta, la rigida parentesi invernale reca un dono d’ineguagliabile bellezza: la neve. Silenziosa e lieve, ammanta di lucente candore ogni angolo della terra; e, benefica, protegge il seme nascosto tra le zolle, per il risveglio di primavera.

 Preghiera

 Abbi pietà di me, Signore buono; nella tua grande misericordia cancella i miei peccati. So di avere fatto male, di essermi comportato in modo che a te dispiace. Tu vedi in fondo al mio cuore: lavami e sarò più bianco della neve. Crea in me un cuore nuovo, donami un animo più coraggioso, perché sappia agire con più decisione. Donami ancora la gioia del tuo amore, della tua amicizia, e io per sempre canterò la tua bontà.

 

   

il Podcast di don Luciano

 

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