Scuola in campagna

Lia vidi per terra: era una rondine immobile, rattrappita dal freddo, ma ancora viva; mi guardava con gli occhietti di chi non può che chiedere aiuto, supplicando un po’ di calore. La raccolgo fra le mie mani trattenendovela per qualche minuto. La stringevo con amorevole delicatezza per timore di soffocarla, desideroso solo di riuscire a riscaldarla. Volevo che non sentisse tanto la mia mano, ma dalle mani raccogliesse quel calore che dona la vita. Quel calore che Dio nel mio corpo ha così abbondantemente profuso appartiene a tutti gli “uccellini infreddoliti della campagna”. Dio, per primo, su me e su te, ha riversato il suo immenso calore, senza misura, per riscaldare e ravvivare tutti gli “infreddoliti” che ci fa incontrare sul nostro cammino. “Riscalda il prossimo (il più vicino) e farai rivivere un popolo”, canta una canzone…  Mentre mi turbinavano nella mente questi pensieri sgorgati dal cuore, la rondine fra le mie mani da va un fremito di vita, già manifestava il desiderio di riguadagnare il cielo. Liberata dalla costrizione del gelo, la liberai anche dalle mie mani; e quella vita ricevuta andò a mostrarla saettando nel cielo in un volo che canta gioia e libertà.