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La Parola

«Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti infernali; già mi avvolgevano i lacci degli inferi, già mi stringevano agguati mortali. Nell’angoscia invocai il Signore, nell’angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido…».

Le parole

Ogni uomo è chiamato a narrare la gloria del Signore, perché dal Signore è stato creato. Leggiamo nella Scrit­tura: “La gloria di Dio è l’uomo vivente”! Accostiamoci in questo tempo forte, che la liturgia della Chiesa ci offre, alla Parola di verità che ci rende liberi. In ogni evento della nostra giornata esaltiamo il nome del Signore; a Lui rendiamo gloria per gli innu­merevoli benefici; rivolgiamoci costantemente a Dio con le parole del salmo: “Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a Te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore”.

Il seme e il germoglio

La Bibbia quest’oggi sarà aperta alla pagina del libro dei Salmi. Nel corso della giornata tornerò più volte a pregare col Salmo 18, per espri­mere a Dio la mia lode, la mia gratitu­dine per avermi dato la salvezza. Esprimerò, attraverso il Salmo, la mia gioia di avere il Signore come mio scudo e mia forza nella prova.

La lode

Signore, ti lodo perché mi hai voluto tuo compagno di viaggio. Mi hai posto accanto, nel cammino della vita, tanti fratelli e sorelle, perché nell’andare non dimenticassi di lodarti per la loro presenza e per la loro vita. Ed essi con me ti lodano, ti rendono grazie  Amen.

   

il Podcast di don Luciano

 

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