I sentieri della legna

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Nei boschi delle mie montagne, ci sono dei sen­tieri strani che i boscaioli chiamano sentieri della legna. Non hanno niente a che vedere con le soli­te strade costruire per gli uomini e per le bestie, ma essi risultano dal continuo passaggio della le­gna ridotta a fasci o a tronchi. Ecco perché li chia­mano i sentieri della legna. Son proprio i rami e i tronchi che li formano e li mantengono meglio di quello che gli uomini mantengano le strade fatte per loro. Su questi sentieri rintracci brandelli di corteccia, qualche pezzo di ramo, che accompagna­no il difficile cammino della legna.   […]    Questi sentieri li trovi nel profondo del bosco e vengono segnati dalla legna che i boscaioli trasci­nano. Non sono essi con i loro piedi che li forma­no, ma è veramente il passaggio della legna. Tu puoi ravvisare dai pezzi di corteccia lasciati che qualità di legna è passata e dai pezzi di legna rotti puoi capire con quale velocità la legna fu trascinata. Come assomiglia questo passaggio al cammino del dolore nel mio cuore! Segna sempre una stra­da: la sua strada, e tutti la possono riconoscere, anche quelli che non hanno visto il mio dolore. Chi scruta con amore un occhio o un volto, tro­va sempre questo sentiero e può misurare anche la sofferenza invisibile. Una mamma potrebbe rin­tracciare dopo anni la causa di un dolore nel fi­glio. A un amante non c’è nessuna maschera che possa nascondere i sentieri del dolore nella persona amata. Se tu potessi fare esaminare una ruga del figlio alla mamma lontana, lei ti farebbe tutta la storia delle sue fatiche. Anche il figlio devoto farebbe la storia di tutte le sofferenze della mamma osser­vando un’ombra del volto materno. I sentieri del dolore assomigliano tanto ai sen­tieri della legna e tu puoi muovere in soccorso dei viandanti per aiutarli a portare dei pesi. È sempre autentica la storia del Cireneo che aiuta Gesù. Noi tutti possiamo aiutare il nostro fratello a portare i suoi pesi oppure possiamo con­dannarlo a portare anche i nostri. Quando noi c’incontriamo su questi sentieri pos­siamo aiutarci e mettere a disposizione le nostre capacità, tenendoci per mano. Però possiamo an­che rappresentare un continuo pericolo. Potremmo facilmente ferire, schiacciarci ed eliminarci. Nello stesso tempo queste creature possono entrare co­me componenti nella nostra esistenza, così da ap­parire quasi causa del nostro esistere.

don Giovanni Antonioli