Il libro di Giobbe: Le domande di Dio
«Cingiti i fianchi come un prode,io t’interrogherò e tu mi istruirai.Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza! Chi ha fissatole sue dimensioni, se lo sai,o chi ha teso su di essa la misura? Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare, mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio?».
E’ inutile negarlo: la difesa di Dio di fronte alle accuse di Giobbe ci sorprende, ci spiazza. La sua arringa difensiva ci stupisce e disorienta. L’uomo ricoperto da pustole ripugnanti chiede una risposta ai suoi perché, il motivo della sua sofferenza innocente e Dio invece di rispondere, di spiegare e motivare, di dare un senso all’umano soffrire pone a sua volta delle domande: «Cingiti i fianchi come un prode, io t’interrogherò e tu mi istruirai. Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra? ». Il capolavoro di Giobbe non solo ci pone dei quesiti tanto importanti per la vita di coloro che giacciono negli immondezzai dell’umano soffrire ma ci regale anche una chiave per ascoltare e interpretare la Parola di Dio. Quando noi ci poniamo davanti a Dio e alla sua Parola cerchiamo risposte, spiegazioni, talune volte addirittura conferma che avvallano i nostri modi di pensare e di agire. Seppur in maniera assai diversa usiamo la Bibbia come i testimoni di Geova: passi e versetti che confermano le nostre teorie, l’impianto teorico che ci siamo fatti. Così la religione, la teologia diventano ideologia, rigidi schemi interpretativi che ingabbiano la Voce di Dio ad uso e consumo di un modello, su uno schema prestabilito che cerca di dare risposte semplici a problemi assai più complessi.
«Cingiti i fianchi come un prode, io t’interrogherò e tu mi istruirai. Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza! Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai,o chi ha teso su di essa la misura?».
Dio non risponde ma pone delle domande, non spiega ma interpella. La difesa di Dio nel tribunale istituito sommariamente da Giobbe è un radicale cambiamento di come l’uomo si deve porre davanti a Lui e alla sua Parola. Nella Sacre scritture non troviamo risposte precostituite, ricette esaustive alla nostra fame di conoscere e di sapere. La Bibbia ci chiede di cingerci i fianchi, di uscire dal guscio dell’autocommiserazione e di metterci in cammino. Un viaggio, meglio una ricerca, in compagnia di Colui che ha posto le fondamenta dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, delle galassie e degli atomi. La Parola di Dio non spiega ma chiede, è faticosa ricerca di una storia d’amore tra la creaturae il suo Creatore.