La malinconia
Quando il Sole sta per tramontare, nasce ogni giorno la malinconia.
“Da dove nasce?” si sono sempre chiesti gli studiosi dell’animo umano. E’ nascosta nelle cose e compare come una specie di fantasma che bussa lievemente alle soglie dei cuori, oppure ha il suo nido nei cuori trepidanti perché tutto finisce, anche il giorno più splendente? Non nasce così.
La malinconia nasce dal Sole, dispiaciuto e turbato di dover lasciare il posto al buio. Il Sole, tutto luce, non ha la più pallida idea di che cosa sia l’ombra, figuriamoci il buio. Un suo minimo raggio, anche riflesso, lo annienta. Il Sole vorrebbe essere tutto luce per tutta la terra, un manto di luce totale, sempre. E’ un esagerato e, come tutti gli esagerati, un invadente; e, come tutti gli invadenti, un suscettibile. Ecco perché, quando sta per scomparire, esprime ogni giorno un po’ di struggimento, che contagia le nuvole e le anime, gli occhi dei viventi e i cuori degli amanti.
Non trattiamo quindi male la malinconia. È pur sempre un dono che nasce dalla luce. E non trattiamo male il nostro cuore quando soffre di malinconia; anch’esso vorrebbe essere tutto luce, e non può esserlo, sinché non si sia trasformato in una stella.
Un giorno, una parola
Tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato (Salmo 51,17) In ogni generazione i pubblicani e i peccatori assumono un aspetto diverso, ma coloro che pretendono di essere i discepoli del Buon Pastore devono cercare i modi per raggiungerli e condurli al banchetto del popolo di Dio.
Douglas Hare