L’esame di coscienza
Abbiamo parlato , nell’ultima meditazione, del giudizio particolare dove incontreremo la verità di Dio, il suo sguardo che illuminerà gli angoli più reconditi della nostra esistenza. Sigillo definitivo e irrevocabile sulla nostra vita ma che può essere anticipato nella precarietà del tempo che scorre, dove tutto è revocabile, attraverso un serio e attento esame di coscienza. Ma che cos’è l’esame di coscienza, questo giudizio quotidiano sulla nostra vita, questa luce che può illuminare le tenebre che ci avvolgono? San Agostino ci viene in nostro aiuto nel bellissimo commento al Salmo 35: «“Ha meditato iniquità sul suo giaciglio”. Il nostro giaciglio è il nostro cuore: è là che subiamo il tumulto della cattiva coscienza ed è là che riposiamo, quando la nostra coscienza è buona. Chi ama il giaciglio del suo cuore, compia in esso qualcosa di buono». Nella luce tenue del giaciglio interiore tutto assume la giusta dimensione, la verità si fa strada, la nostra identità prende la sua giusta fisionomia; nel giaciglio interiore cadono le vesti della vanità, siamo nudi al cospetto di Dio, tremiamo per il male compiuto, siamo rincuorati dalle briciole di bene racimolate qua e là durante la giornata; spiccioli di bontà dispensati distrattamente a chi ha oltrepassato l’uscio della nostra esistenza, ci ha visitato furtivamente senza fare rumore, disturbare, lasciare un segno indelebile. Ci ricorda ancora san Agostino: “Entra nella tua cella è chiudi la porta”. Nel segreto del giaciglio, nel profondo del cuore la giustizia di Dio bussa alla porta, diventa giudizio, risveglia in noi la nostalgia del bene, il rimpianto per una bellezza tradita, l’eco lontano dell’innocenza perduta ma mai dimenticata. Tra le mura umide, tra il vecchiume e il disordine della nostra coscienza Dio parla, ci visita, pronuncia un giudizio che non diventa condanna ma preludio di risurrezione; se il male commesso viene lavato nelle lacrime del pentimento Dio ci salva, ci rialza, ci dona un cuore nuovo.
“Ha meditato iniquità sul suo giaciglio”. Con l’esame di coscienza visitiamo il nostro giaciglio, ci inginocchiamo davanti alla giustizia divina, riprendiamo il cammino verso il traguardo di una vita nuova. Solo se visitiamo il giaciglio interiore l’ultimo Giudizio non diventerà irrevocabile dannazione.